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5 consigli per un trekking extraeuropeo perfetto

21 Giugno 2024

Il desiderio di affrontare un trekking extraeuropeo può nascere da molteplici motivazioni, e ognuna di esse contribuisce a plasmare un’esperienza unica e indimenticabile. In questo articolo, esploreremo cinque suggestioni che renderanno il vostro itinerario trekking straordinario, offrendo istruzioni, consigli e accorgimenti che rendono la vita in cammino più appagante e meno impegnativa. 

 

Conoscere la Motivazione di Base

Prima di intraprendere un trekking extraeuropeo, è essenziale comprendere la motivazione alla base di questa scelta. Le ragioni possono variare ampiamente, ma possono essere raggruppate in quattro macro-aree distintive. 

Alcuni desiderano immergersi nella natura imponente, cercando il contatto con la grandiosità, come nel caso del Trekking al Campo Base dell’Everest. La chiave è avere chiara la motivazione che guida la scelta dell’itinerario. 

Molti aspirano a connettersi con popolazioni autentiche e autoctone, sfuggendo alle folle turistiche. Sebbene le infrastrutture si siano sviluppate negli ultimi decenni, esistono ancora itinerari meno battuti che consentono incontri autentici. Luoghi come l’Alto Dolpo e le valli di Naar e Phu in Nepal offrono un’esperienza meno esplorata e autentica. È fondamentale avere chiarezza su cosa si desidera scoprire durante il viaggio. 

Per coloro attratti dalla sfida fisica, i trekking lunghi ad alta quota e con considerevoli dislivelli possono rivelarsi esperienze straordinarie. Itinerari come il Baltoro, il trekking del K2, o la parete est dell’Everest in Tibet soddisfano la sete di fatica e auto-superamento. È importante comprendere il livello di fatica fisica desiderato prima di selezionare l’itinerario. 

Per rendere l’esperienza del trekking extraeuropeo ancora più indimenticabile, è possibile arricchire il viaggio con una “spezia” turistica. Un mix di trekking e turismo può rendere il percorso più variegato e appagante. Ad esempio, l’aggiunta di un safari durante la salita al Kilimanjaro offre una prospettiva unica e arricchisce l’intero viaggio. 

 

La compagnia fa il viaggio 

Il secondo punto cruciale per garantire un trekking extraeuropeo memorabile è la valutazione accurata della compagnia con cui condividere l’avventura. All’interno di un gruppo, è improbabile che tutti abbiano lo stesso livello di preparazione e aspirazioni. Tuttavia, cercare persone con interessi e capacità simili può facilitare la condivisione dell’esperienza. Affrontare un trekking da soli non solo può essere meno sicuro, ma priva anche dell’opportunità di condividere emozioni e scoperte. L’esperienza diventa più ricca quando condivisa con compagni di viaggio affini, e tornare a casa significa portare con sé non solo i ricordi del paesaggio, ma anche legami umani preziosi. 

 

Studiare la cultura locale 

Il terzo consiglio fondamentale è immergersi nella cultura del luogo che si sta per visitare. Acquisire una conoscenza approfondita della cultura locale aiuta a evitare inconvenienti e favorisce un’interazione più rispettosa con le comunità ospitanti. Prima di partire, è consigliabile studiare usanze, tradizioni e norme sociali del paese di destinazione. Questa “preparazione culturale” non solo evita possibili imbarazzi, ma aggiunge anche un livello di comprensione e apprezzamento che arricchirà notevolmente l’esperienza del trekking. Una base solida di conoscenza culturale contribuirà a creare connessioni più profonde con le persone locali, rendendo il viaggio non solo un’avventura paesaggistica ma anche un’immersione autentica nelle radici della destinazione. 

 

La chiave del successo, l’equipaggiamento 

Parlando di attrezzatura, quattro elementi possono fare la differenza tra un trekking indimenticabile e uno faticoso. Ognuno di questi articoli gioca un ruolo cruciale nell’assicurare comfort, sicurezza e praticità durante l’avventura straordinaria di un trekking extraeuropeo. 

  • Lo Zaino: Un Compagno di Viaggio Esigente Lo zaino diventa il compagno di viaggio per eccellenza, ma il rapporto è a metà tra amore e odio. L’odio deriva dal peso che si accumula, mentre l’amore si rivolge al fatto che diventa la tua casa portatile. Nei trekking extraeuropei, l’utilizzo di portatori per il bagaglio pesante è comune, ma lo zaino personale deve essere scelto con attenzione. Un model lo da 50-40 litri è ideale, bilanciando il peso e mantenendo il contenuto essenziale. Il consiglio è di non superare i 5-6 kg di peso e assicurarsi che lo zaino sia più vuoto che pieno, garantendo comodità con spallacci imbottiti e uno schienale traspirante. Per le escursioniste, esiste una versione femminile con schienale più piccolo e spallacci sciancrati per un comfort ottimale.
     
  • Gli Scarponi: Il Fondamento della Camminata
    Gli scarponi rappresentano l’ancora di sicurezza durante un trekking. Devono essere ben utilizzati e mantenuti, con particolare attenzione alla risuolatura per garantire comfort e aderenza su terreni variabili.
     
  • Bastoncini da Trekking: Una Scelta Personale Cruciale
    L’uso dei bastoncini da trekking è personale e dipende dalla propria comodità. Mentre in salita possono dare fastidio, diventano indispensabili nelle discese ripide e nei tratti innevati, offrendo stabilità. Leggeri e estendibili, è fondamentale includerli nel bagaglio da spedire in aereo per evitare spiacevoli inconvenienti.
     
  • Aspetto Elettrico: spesso sottovalutato, ma cruciale in ambienti con limitata elettricità. Un power bank è essenziale, ma se i lodge non offrono la possibilità di ricarica, pannellini solari da attaccare allo zaino sono la soluzione ideale. La generosa esposizione al sole dell’Himalaya sopra i 3500 metri garantisce una ricarica costante durante la giornata.
     

Il cibo: una coccola
Ultimo ma non meno importante, il consiglio finale riguarda il cibo, un aspetto cruciale per chiunque si avventuri in un trekking extraeuropeo. La cultura italiana, ricca di sapori e varietà, può trovarsi a confronto con menu diversi per 15 giorni, preparati da cuochi locali. Ecco alcune strategie per preservare la gioia di mangiare durante l’avventura: 

La monotonia gastronomica può affliggere anche i viaggiatori più avventurosi. Dopo dieci giorni consecutivi di fried rice, la stanchezza può farsi sentire. Per mantenere alto il morale, è consigliabile preparare un pacchetto di cibi “ghiotti” personali, come cioccolato fondente, speck, grana e tonno in piccole quantità. Anche in momenti di tristezza, un mix di riso e tonno può fare la differenza. Non è necessario portare intere forme di grana, ma bensì piccoli pezzi che aggiungano quel tocco di sapore italiano in ogni pasto. 

Con questi cinque pilastri, il trekking extraeuropeo non sarà solo una sfida fisica, ma un viaggio arricchente, capace di plasmare ricordi indelebili e connessioni umane preziose. Sia che si affronti una salita vertiginosa o si percorra un sentiero incontaminato, l’essenza di questa esperienza risiede nell’equilibrio tra preparazione accurata, apertura mentale e l’apprezzamento dei dettagli che rendono un viaggio davvero straordinario. 

 

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